5 Lampade iconiche firmate Artemide

Capolavoro assoluto della collezione di lampade da tavolo di Artemide, Tizio si conferma ancor'oggi una degli arredi più apprezzati, complice la versatilità d'uso e la forma, contemporanea ed essenziale. Immaginata con una nuova sorgente LED integrata, Tizio può essere spostata e regolata con una sola mano, in modo da trovare la posizione desiderata e illuminare il piano di lavoro con un fascio di luce direzionato e puntuale. Richard Sapper riuscì a concepire un'apparecchio stabile e poco ingombrante in cui non c'è nessun cavo dalla base alla testa. Tutti i meccanismi sono all'interno dei bracci e negli snodi, grazie ad una bassa tensione che non consente di avere problemi di folgorazione.

Dalla forma decisa e importante, la lampada da terra Callimaco riflette a pieno la personalità di Ettore Sottsass, capace di trasformare gli oggetti di uso quotidiano in vere e proprie opere d'arte. Realizzata nei primi anni Ottanta, ha un aspetto scultoreo e giocoso, e spicca per i colori e per la geometria insolita. Base e diffusore sono in acciaio verniciato, una maniglia a metà altezza in metallo cromato lucido e un curioso stelo in alluminio ottonato compongono la struttura di Callimaco. Ha una lampada ad emissione di luce indiretta.

Inconfondibile e assolutamente riconoscibile, la lampada da tavolo Eclisse, disegnata nel 1967 da Vico Magistretti, si è conquistata nel tempo un posto d'onore tra le lampade di design più iconiche di Artemide. Premiata con il Compasso d'Oro e inserita nella collezione permanente al MoMa di New York, Eclisse deve la sua forma proprio al fenomeno astronomico che permette di oscurare totalmente o parzialmente la lampadina, ruotando semplicemente la calotta interna e lasciando invece fissa la parte esterna. Sintesi perfetta tra funzione e forma, è disponibile nei colori bianco, rosso, arancione o giallo. C'è anche la versione PVD, realizzata con un processo innovativo di deposizione sottovuoto di metallo (“sputtering”).

Ispirata alla natura con la caratteristica forma a fungo e rivisitata nell'edizione più piccola Nessino, la lampada da tavolo Nesso, progettata da Giancarlo Mattioli per Artemide, è la dimostrazione delle potenzialità delle materie plastiche, applicate anche al design. Grazie all'effetto traslucido della resina ABS stampato ad iniezione, materiale molto resistente, la luce calda si diffonde verso il basso nascondendo il meccanismo di ancoraggio delle lampadine. Disponibile nei colori bianco e arancione, tra i più utilizzati negli anni '60, è rimasto un pezzo espressivo di grande impatto e un elemento versatile da collocare in ogni spazio.

A caratterizzare la lampada da tavolo Castore, disegnata da Michele de Lucchi e Huub Ubbens, è la forma sinuosa del diffusore in vetro soffiato acidato bianco, immaginato come una sfera attaccata ad uno stelo luminoso in policarbonato. Dal design minimale e pulito, Castore è disponibile in tre diverse dimensioni. È possibile regolare l’intensità luminosa, grazie a un tasto di accensione posto sulla base, e memorizzare l'ultimo livello di luce.