Classicità, ironia, metafisica: il talento creativo di Aldo Rossi è una perpetua ricerca su livelli che si mescolano e influenzano vicendevolmente: la scala architettonica e urbana, l’oggettività monumentale e il design. Livelli che danno vita ad un paesaggio domestico progettato su forme primarie e geometrie semplici, e che, analogamente al contesto urbano, si sviluppa da processi basati su giochi di proporzioni e spunti della memoria. «Un poeta prestato all’architettura» disse di lui l'architetto e critico Ada Louise Huxtable, e, si potrebbe aggiungere, al design.
Design che appunto per Rossi attinge a piene mani dalle forme architettoniche: case, tetti, cupole e facciate diventano elementi compositivi di mobili e oggetti. La Cabina dell’Elba, prodotta dall'atelier di arredamento Bruno Longoni, è l’archetipo dell’arredo che si fa architettura domestica, teatrale e malinconica. Nei volumi distintivi e nella colorazione nostalgica a strisce verticali essa conserva l'essenza delle belle stagioni passate.
La Cabina dell’Elba nasce da suggestioni del passato: schizzi messi velocemente su carta catturano in pochi tratti le impressioni di una passeggiata tra le cabine da spiaggia all’isola d’Elba. Da quei semplici, rapidi tratti nasce la riscoperta di queste piccole strutture che sono sintesi e archetipo di casa, che con la loro semplicità e geometria si fanno elemento distintivo, caratteristico e caratterizzante di un luogo, di una emozione, di una identità. L’atelier di arredamento Bruno Longoni costruisce sin dal 1982 la cabina armadio disegnata da Aldo Rossi, dando forma, funzione e materia alla sua idea, modellandone con maestria artigianale l’architettura pura.
La serie di arredi Fiorentino, realizzata artigianalmente sempre dall'atelier di arredamento Bruno Longoni, ha un pregiato intarsio a scacchiera ma soprattutto una presenza monumentale, capace di creare uno spazio architettonico che attinge da reminiscenze passate. Il legno ha il fascino malinconico delle dimore di un tempo e tutta la forza espressiva di nobile materia prima.
Non solo arredi, ma anche oggetti d’uso, prototipi, disegni, dipinti, modelli e studi prodotti dall’architetto e designer dal 1960 al 1997 sono raccolti nella mostra «Aldo Rossi. Design 1960-1997», a cura di Chiara Spangaro, in collaborazione con la Fondazione Aldo Rossi e Silvana Editoriale, ospitata al Museo del Novecento di Milano dal mese di Aprile 2022. Un viaggio diversificato nell’universo di uno dei più grandi protagonisti della cultura visiva del XX secolo, in cui affiora tutta la sua poetica e la sua passione per la progettazione.
Tradurre all'interno delle pareti domestiche i modelli architettonici: da questo spunto prende vita l’iconica libreria Piroscafo disegnata insieme a Luca Meda per Molteni&C: immensa architettura domestica che ricalca la facciata del Centro Direzionale di Fontivegge a Perugia, progettata sempre da Rossi, con la griglia regolare di "finestre" che scandisce il ritmo e la dinamicità dell’arredo.
Opere grafiche, prodotti industriali e pezzi d’artigianato che mettono in continua e giocosa relazione architettura e design, paesaggio e oggetto. Come nei bozzetti della caffettiera la Conica, disegnata per Alessi nel 1984 che ritorna in numerose e diverse illustrazioni, come torre o edificio, e diventa spunto dell’idea progettuale di Rossi per la
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