Africa e dintorni: un racconto di abbinamenti, materie e armonie progettuali per Tacchini
La sedia Africa di Tobia Scarpa per Tacchini interpreta l’essenza del design come racconto silenzioso tra forma e materia. Un progetto che attraversa il tempo, capace di unire il sapere artigianale italiano all’eleganza funzionale. Linee pure, incastri perfetti e richiami all'ebanisteria più raffinata definiscono una presenza scultorea e intima, adatta tanto agli spazi domestici quanto a quelli più sofisticati del contract. Tacchini conferma con Africa il suo impegno verso un’estetica che valorizza la memoria del progetto e l’innovazione della forma.
Africa, la sedia disegnata da Tobia Scarpa e oggi rieditata da Tacchini, è un omaggio alla tradizione ebanistica. Le sue forme avvolgenti, scolpite in legno, trasmettono una forza pacata, un senso di equilibrio materico che si riflette nei contesti più raffinati. Tacchini recupera con sensibilità questa icona, aggiornata nelle finiture e nei rivestimenti, preservando intatta la sua forza originaria.
Africa, la sedia disegnata da Tobia Scarpa e oggi rieditata da Tacchini, è un omaggio alla tradizione ebanistica. Le sue forme avvolgenti, scolpite in legno, trasmettono una forza pacata, un senso di equilibrio materico che si riflette nei contesti più raffinati. Tacchini recupera con sensibilità questa icona, aggiornata nelle finiture e nei rivestimenti, preservando intatta la sua forza originaria.
Il Torii Love Dining Table, firmato da Studiopepe, introduce un accento architettonico e spirituale. La sua struttura asimmetrica si ispira al portale giapponese Torii, reinterpretato in chiave contemporanea. Le geometrie del tavolo esaltano le linee curve di Africa, in un gioco di contrasti misurati. La leggerezza visiva del piano bilancia la forza materica della sedia, in un equilibrio che fonde culture, estetiche e sensibilità progettuali.
Accanto a questi elementi, Clockwise disegna una nuova geometria del comfort. Il tavolino firmato da Michael Anastassiades rivela il suo sottile umorismo a chi riesce a cogliere il gioco di passi che definisce l’alternanza delle gambe negli angoli del piano, suggerendo un’inedita coreografia che consente di sperimentare il tavolo in modo completo. I movimenti e le attività che avvengono attorno a Clockwise possono così essere raccontati in modo fluido e informale, seguendo le abitudini dei diversi ambienti in cui può essere collocato.
Il mobile contenitore della collezione Serie 500 di Gianfranco Frattini è l’ideale cornice di questa narrazione. Il modello 500/3 è una credenza con tre elementi contenitori e serrande avvolgibili e il modello 500/4 è una credenza alta con due serrande avvolgibili, entrambi i modelli sono stati progettati seguendo un concetto modulare ante litteram. Il progetto parte da un elemento panca – una base in legno curvato rinforzata da un elemento a T che la rende indistruttibile – a cui si possono aggiungere diversi moduli in lunghezza e altezza.
La consolle Colombo di Lorenzo Bini formata da un piano irregolare, con scarni dettagli e un’unica lastra di marmo che assume forme fluide e geometrie dinamiche. Tre gambe, realizzate attraverso la giustapposizione di quattro listelli leggermente sfalsati dello stesso marmo, sorreggono il piano e un omaggio alla scultura e all’arte in un sottile equilibrio tra rigore e leggerezza.
I vasi Friedl, Lucie and Marlene di Studiopepe rappresentano l’inserto decorativo ideale. Le loro forme morbide e i colori naturali evocano un’estetica primitiva e sensuale, in sintonia con lo spirito di Africa. Sono oggetti scultorei che aggiungono poesia agli spazi, sottolineando la connessione tra design e arte.
Alma, la lampada da tavolo sempre firmata da Studiopepe, completa l’ambiente con un tocco luminoso e silenzioso. La sua luce calda e diffusa valorizza le venature del legno e la texture dei rivestimenti, creando un’atmosfera raccolta e sofisticata, in cui Africa può davvero esprimere tutta la sua personalità. Midollino naturale intrecciato a mano, cemento e limestone bocciardato giocano, si accostano e si mescolano per modellare una lampada dai volumi generosi, che conferma l’importanza della ricerca materica anche come mezzo per esaltare le forme.
Il risultato è un dialogo continuo tra artigianalità e design, tra oggetti che non solo arredano, ma raccontano. Africa è il cuore di questo racconto: una sedia che ha radici profonde e un’anima contemporanea.
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