Arredi amici dell’ambiente.

Progettare nell'ottica dell'economia circolare, come in Mixu, realizzata da Arper in collaborazione con Gensler: una collezione di sedie e sgabelli personalizzabili all'infinito, che può essere consegnata smontata per ridurne il volume e limitare l’impatto ambientale del trasporto, disassemblabile a fine vita per agevolare lo smaltimento responsabile dei materiali.

“Sostenibilità significa implementare nuovi modelli e comportamenti che rispettino il delicato equilibrio del pianeta e delle sue risorse vitali”, afferma il Presidente di Arper Claudio Feltrin. Un impegno nei confronti della natura che culmina nelle novità 2021, come Kata progettata da Altherr Désile Park, in legno certificato FSC, rivestimento realizzato con filati di poliestere post consumo, vernici a base d’acqua, e parti a fine vita disassemblabili, riciclabili o riutilizzabili.

Cassina ha creato il Cassina LAB, frutto della collaborazione tra il Centro di Ricerche e Sviluppo di Cassina e il Poli.design del Politecnico di Milano, e sta sviluppando materiali sostenibili e funzioni di benessere, rendendo l'esperienza della casa sempre più confortevole oltre che consapevole. Un esempio? Soriana, un'icona disegnata nel 1969 da Afra e Tobia Scarpa, e adesso in chiave sostenibile: l’originale struttura in poliuretano è stata completamente sostituita da una serie di sacche riempite da microsfere di BioFoam, la prima schiuma brevettata con una base organica composta da biopolimeri ricavati da risorse naturali.

Un divano nasce per durare a lungo. Però le aziende pensano alle generazioni future, proponendo arredi concepiti fin dalla genesi per essere completamente smontati, senza l'utilizzo di colle, per agevolare il riciclo e il recupero di ogni singola parte e materiale a fine vita, come accade nel divano Costume, progettato da Stefan Diez per Magis, in moduli per essere disassemblato, pulito e riparato dagli stessi utenti.

C'è chi, come Nardi, recupera i vecchi arredi in plastica da giardino e rigenera la plastica per creare prodotti nuovi, come il divisorio outdoor con vaso auto-irrigante Sipario di Raffaello Galiotto. Il programma industriale si chiama Regeneration, prevede il recupero, presso punti di raccolta, degli arredi in plastica giunti a fine vita.

Natuzzi Italia collabora con un partner d'eccezione, lo studio olandese di textile innovation Byborre, per Water, la nuova collezione di tessuti composti da poliestere riciclato ottenuto da bottiglie di plastica post consumo raccolte nel Nord Italia. Il rivestimento personalizza i nuovi divani, come Infinito di Marcantonio e Buddy di Mario Lipparini.

Dal riciclo dei rifiuti domestici in Germania nasce Tip Ton Re, la seduta in plastica di Edward Barber&Jay Osgerby sviluppata con Vitra. Per aumentare la stabilità, il materiale riciclato viene integrato con un quantitativo minimo di fibra di vetro, ma non è aggiunto altro, il colore grigio è quello della plastica riciclata.

Tra le aziende thinking green che fanno della rivoluzione sostenibile una vera e propria mission troviamo Pedrali, che inaugura Recycled grey, la prima sedia realizzata in materiale plastico 100% riciclato, un materiale composto per il 50% da scarto di materiale plastico post consumo e per il 50% da scarto di materiale plastico industriale. Gli scarti di materiale plastico post consumo derivano da prodotti precedentemente utilizzati dai consumatori, come per esempio bottiglie in plastica o imballaggi alimentari, raccolti porta a porta. Quelli industriali provengono invece dalle lavorazioni industriali, come scarti di materie plastiche, contenitori e film plastici.

Ridurre lo spreco, nel design come nell'alimentazione. Un messaggio sintetizzato in Design for Soul, i tavoli di Piero Lissoni per Salvatori per il progetto a supporto dell'associazione Food for Soul, un’organizzazione no-profit fondata dallo chef Massimo Bottura e sua moglie Laura Gilmore. I tavoli , in marmo recuperato da scarti di lavorazione, si ispirano ai valori dell'associazione che lotta contro lo spreco di cibo e la vulnerabilità sociale, fornendo sostegno alle comunità attraverso la promozione di un consumo più equo e responsabile degli alimenti.