Riflessi e trasparenze: il vetro per arredare il living
L’abitare contemporaneo si impreziosisce della bellezza fragile e scultorea del vetro, e il living diventa un luogo da guardare attraverso le superfici delicate, trasparenti o colorate di un materiale tanto antico quanto versatile. Una selezione di arredi, luci ed elementi decorativi sofisticati che recuperano millenarie tecniche di lavorazione, valorizzandole con un design inatteso.
Un nome suggestivo, un design sottile, un effetto raffinato ma di grande impatto: Haiku di Baxter è la collezione di lampade con paralume in vetro soffiato temperato grigio acciaio e sfumatura a contrasto. Una presenza statuaria e monolitica che celebra l'arte vetraria.
L’affascinante collezione di tavolini Macramè di Fiam rappresenta la duttilità della materia vetrosa. Declinata in molteplici dimensioni e finiture, la serie è infatti caratterizzata dal decorativo contrasto tra il leggerissimo ripiano e la base, ottenuta annodando ripetutamente il filo di vetro.
Scintillante e prezioso, lo specchio Eye of Tiger di Reflections Copenhagen è un autentico moltiplicatore di luce. Realizzato a mano, è contraddistinto da una composizione di frammenti di vetro dall’effetto altamente decorativo.
Incantevole e appariscente senza essere eccessivo, il lampadario circolare Aurora Ring di Lee Broom ha una struttura portante in acciaio cromato adornata da elementi tubolari in vetro soffiato. Gli anelli possono essere installati singolarmente o collegati tra loro per creare una luce su misura.
Perfetto per adornare l’angolo lettura, il tavolino accanto al divano o la stanza occasionalmente adibita a rilassante ambiente meditativo, il portacandela Memphis di Reflections Copenhagen è una seducente scultura in miniatura.
Composta da due ripiani da appoggio sovrapposti, la consolle Quiller di Tonelli mostra la leggera solidità del vetro extra-chiaro. Per un effetto decisamente moderno, può essere accessoriata, a contrasto, con un vassoio in legno massello finitura noce canaletto o bianca opaca.
Il tempo diventa ancora più prezioso se misurato con la Clessidra di Venini. Disegnata nel 1957, è realizzata con la complessa tecnica dell’incalmo, che consiste nell’unire, a caldo, due forme soffiate lungo la loro circonferenza, ottenendo il suggestivo incontro di due cromie diverse.
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