L’anima del metallo consente di superare limiti e lanciare sfide: alla materia, innanzitutto, per plasmare e combinare volumi, spessori e finezze profondamente differenti. Così leggerezza e pesantezza si uniscono in un perfetto equilibrio.
I tavoli, tavolini e consolle in metallo dei migliori brand di design – come Desalto, De Castelli e Mdf Italia – si basano proprio su uno squisito gioco di contrasti. E questo è reso possibile dalla fine expertise tecnica, la sapienza progettuale e l’eccellenza artigiana impiegata nell’opera di taglio, saldatura, bombatura e curvatura del metallo.
“Un solido che è stato parzialmente decostruito e scavato.” Questo è il concetto che sta alla base della collezione Void di Guglielmo Poletti per Desalto. Una serie di consolle e tavolini dove il metallo consente di indagare la relazione tra i concetti architettonici di forma e vuoto. Con un fine e squisito gioco di “sottrazione”, Poletti crea un mobile dai profili lineari e con una profonda purezza dei volumi, che allo stesso tempo provoca un forte impatto visivo.
MM8 come 8 millimetri. Il tavolo di Guglielmo Poletti per Desalto rappresenta una sfida ai limiti della materia e sfrutta le proprietà fisiche dell’alluminio per dare vita al perfetto equilibrio di leggerezza e stabilità. I due cilindri – con il contributo di due pesi al loro interno, che ne aumentano la solidità – sorreggono un top spesso solo 8 millimetri, a creare un contrasto affascinante tra gli imponenti volumi della base e la sottigliezza del piano.
Il tavolo di Elisa Ossino per De Castelli è una vera e propria scultura in metallo che gioca solamente con tre elementi: top rettangolare, due semi cilindri che fungono da base. Grazie all’unione di funzionalità, tecnica e bellezza estetica, Plateaux of Mirror mette in scena un minimalismo essenziale e una perfetta armonia tra linee pure e volumi monolitici.
De Castelli, che ha disegnato e creato il side table Botero, lo definisce di una “estetica ossimorica”, perché nasce dal contrasto tra finezza e spessore. Le cinque esili gambe sorreggono un piano voluminoso e lo sostengono in equilibrio. A dimostrazione della profonda sapienza tecnica di De Castelli, che “trova in questo oggetto scultoreo l’apice della complessità e il suo esito formale più sofisticato”.
I due tavolini Sunrise & Sunset si stagliano come due grandi soli, uno per l’alba e uno per il tramonto. Il rame e l’ottone di cui sono composti i piani non fanno che rafforzare la similitudine, perché amplificano luce e calore. E le sfumature, che irradiano da un centro luminoso a tonalità gradualmente più ossidate, sono il frutto di una finitura realizzata completamente a mano. A contrasto, una base in ferro DeLabré a forma di tronco di cono. Design di Artefatto per De Castelli.
“Questa collezione è la massima espressione dello scambio tra interno ed esterno.” Le parole di José A. Gandía e Blasco Canales sono per la collezione GBmodular, disegnata per Gandiablasco e basata su una struttura in alluminio anodizzato. Il tavolo da pranzo è l’emblema di semplicità, linee pulite e funzionalità, sapendo creare atmosfere affascinanti e suggestive sia indoor che outdoor.
Un solo foglio di alluminio, curvato e verniciato, dà vita a La Grande Table, di Xavier Lust per Mdf Italia. La sua silhouette slanciata ed estremamente sottile risponde al desiderio del designer belga di creare oggetti con volumi innovativi e originali. E di superare, ancora una volta, i limiti della materia: una struttura di più di 4 metri di lunghezza sorregge una lastra spessa solo 6 millimetri.
Gon, disegnato da Gabriele e Oscar Buratti per Paola Lenti, è un tavolo da pranzo realizzato in acciaio tornito, dove due generose gambe cilindriche sorreggono un top dai bordi stondati sui lati lunghi del rettangolo. Gon ha una fortissima presenza scenica, grazie alla contrapposizione tra i volumi della base e la sottigliezza del piano, ma anche tra linee curve e forme geometriche squadrate.
Gold Arch è uno dei capolavori di Pietro Franceschini. Una consolle in ottone o acciaio dorato in cui la ripetizione degli archi e delle lastre ricorda, in scala ridotta, costruzioni architettoniche ben più imponenti, come le strutture dei ponti o dei portici. La fine tecnica e la complessità della loro produzione ne amplificano la preziosità e l’eleganza senza tempo.
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