La collezione Artemide 2025 intreccia storia e futuro con riedizioni firmate da maestri come Magistretti, Aulenti, Gismondi e Sottsass, accanto a nuovi progetti, innovativi e flessibili, che esplorano la luce come gesto architettonico, emozione e materia.
Un racconto coerente e fluido, dove ogni forma illumina l’evoluzione del design, con particolare attenzione a un futuro sostenibile e consapevole.
Con Cetra, Vico Magistretti reinventa la sfera come scultura luminosa sospesa. Due emisferi metallici, uno opaco e uno riflettente, modellano la luce in un’icona essenziale e sorprendente.
Clitunno riprende il gesto progettuale di Magistretti in versione da terra. Una semisfera su una struttura opalina diffonde la luce con equilibrio, trasformando un gesto semplice in una presenza iconica.
Firmata da Vico Magistretti, Omega è una lampada da tavolo che scolpisce la luce con sobrietà. La sfera tagliata con rigore geometrico racchiude l’eleganza di un design essenziale e senza tempo.
In Alcinoo, vetro e metallo dialogano con forza e delicatezza. Progettata da Gae Aulenti con Patroclo, questa lampada scultorea rivive come un’icona artigianale fatta di imperfezione e bellezza.
Funzionalità, chiarezza e modularità. Sintesi, disegnata da Ernesto Gismondi nel 1975, torna con un’anima tecnica ed elegante, offrendo soluzioni versatili e senza tempo.
Una composizione ritmica di coni e vetro colato. Orfeo, firmata da Ettore Sottsass, porta l’estetica Memphis in Artemide, con un gesto luminoso teatrale e sorprendente, nato da un legame creativo.
Cleomede di Michele De Lucchi è un gesto architettonico in forma di luce. La struttura cava gioca con pieni e vuoti, irradiando una luce controllata che valorizza ogni superficie con eleganza.
Wall Washer A.24 è una linea luminosa pensata per esaltare pareti e volumi. Un’ottica precisa e discreta diffonde una luce uniforme e raffinata, trasformando lo spazio con leggerezza.
Legno e ingegneria si incontrano in Internode, lampada da tavolo progettata da Arup. Bambù e alluminio si bilanciano in un gesto fluido e stabile, che unisce estetica e tecnica sostenibile.
Atmosfere naturali, geometrie pure e superfici dinamiche. Dusk, Tetras e Reflexus sono strumenti luminosi per ambienti flessibili, dove luce e spazio si fondono in un linguaggio sostenibile.
Firmata da Herzog & de Meuron, Trois Rois è una lampada portatile nata per l’hotel Les Trois Rois. Ottone e tessuto si uniscono in un oggetto ricaricabile, intimo e senza tempo.
Un arco continuo che si piega su se stesso: Idyllium di Carlotta de Bevilacqua è luce fluida e contemplativa. Una struttura-scultura che definisce lo spazio con leggerezza e movimento.
Dalla geometria cristallina di Arctic alla grazia fluida di Auralia, passando per Laya e Hera, questi progetti esplorano la luce come emozione visiva e forma che si riflette nello spazio.
Conus è una famiglia di lampade da esterno dal linguaggio sobrio e funzionale. In diverse altezze e configurazioni, offre una luce precisa e discreta per spazi pubblici e privati.
La famiglia Vea di Foster + Partners Industrial Design si arricchisce di nuove varianti. Dalla sospensione alla lampada da terra, per interni ed esterni, fino alle due versioni Bollard, porta una luce elegante e coerente anche negli spazi privati.
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