La luce, per Artemide, è un linguaggio universale che connette persone, idee e visioni. Con Artemide Dialogues celebra la sua vocazione progettuale attraverso una collezione che intreccia memoria, innovazione e responsabilità. Re-edizioni iconiche e nuove creazioni danno voce a una narrazione luminosa che attraversa epoche e stili, nel segno del Made in Italy.
Il progetto Artemide Dialogues pone la luce al centro del pensiero progettuale contemporaneo. Artemide raccoglie il lascito di Ernesto Gismondi, intrecciando creatività e misura, per dar voce a una visione in cui l’innovazione illumina la forma. Un racconto etico, sensibile, profondamente italiano.
Nel 1975 Gae Aulenti progetta Alcinoo, capolavoro in vetro soffiato che Artemide reintroduce cinquant’anni dopo. Un cilindro in gabbia metallica si apre in una sfera irregolare, dove la luce si fa materia e poesia. Ogni pezzo è realizzato a mano, con equilibrio tra artigianato, ombra e delicatezza.
Sintesi, è la prima lampada Artemide firmata dal fondatore Ernesto Gismondi. Un progetto intelligente e modulare, definito da elementi metallici piegati, con attacco E27 universale e regolazioni intuitive. È la sintesi perfetta tra funzione e visione, in un’estetica essenziale e attuale.
Nel 1969 Vico Magistretti disegna Cetra, lampada a sospensione nata dall’incontro tra due emisferi metallici. Il riflesso e la diffusione luminosa si fondono in un equilibrio perfetto, mentre il globo in vetro opalino completa l’armonia. Un’icona geometrica che illumina con purezza e rigore.
Omega e Clitunno nate dalla matita di Vico Magistretti, sono esempi di essenzialità funzionale. Proporzioni pure, vetro soffiato e componenti condivisi danno vita a una luce morbida e senza tempo. La produzione è razionale, la forma diventa valore. Oggi come ieri.
Nel 1986 Ettore Sottsass crea Orfeo, lampada a sospensione con coni metallici, aste zigzaganti e dischi in vetro colorato. Ogni elemento vibra tra funzione e teatralità. È una luce che racconta la forza del design radicale, tra libertà espressiva e controllo luminoso di matrice postmoderna.
Hera, progettata da Ettore Sottsass nel 1982, reinterpreta la classica lampada ministeriale in chiave simbolica. Blocchi cromatici netti, corpo solido e paralume triangolare custodiscono la luce. Oggetto evocativo, totemico, parla attraverso il colore e le sue forme iconiche.
Tra le novità del 2025, Vea Floor è una lampada da terra pensata per ambienti indoor e outdoor. Il suo design minimale ed elegante si basa su una base a V che consente l'inclinazione fino a 30°. La luce può essere orientata e regolata in altezza, flessibilità e delicatezza luminosa per ogni spazio contemporaneo.
Vea Suspension interpreta la luce con una forma conica essenziale e un diffusore incassato. Il piccolo cilindro centrale regola l'intensità luminosa, mentre i contrasti cromatici tra interno caldo ed esterno raffinato conferiscono carattere alla lampada anche da spenta.
Trois Rois, disegnata da Herzog & de Meuron, è una lampada portatile, ricaricabile e dimmerabile che unisce complessità tecnica e leggerezza giocosa. Il paralume diffonde una luce morbida, mentre la porta di ricarica è nascosta tra le tre gambe. Un tocco sull’elemento in ottone regola l’intensità, trasformando la funzionalità in un pratico gesto.
Tra materiali innovativi, geometrie pure e visione sostenibile, le lampade di Artemide Dialogues incarnano il valore del design come patrimonio culturale.
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