“Con il lavoro di una vita intera, seppe conquistarsi un posto significativo nella storia dell’architettura.” Jean Prouvé ha condiviso con i più grandi architetti moderni del Novecento i suoi progetti nel campo dell’edilizia, passando alla storia per le sue costruzioni prefabbricate.
Come ingegnere del design – così si definiva – e con Vitra, tutto è nato da una sedia: la Standard, dove tra i protagonisti c’è senza dubbio il colore: da sfruttare “per infondere un’aura diversa ai suoi arredi di design”. Negli ultimi vent’anni, poi, la stretta sinergia tra Vitra e la famiglia Prouvé ha dato vita alla riedizione di diversi progetti del constructeur francese. Fino al 2022, l’anno della riproposta di nuovi colori e dei modelli più iconici. Eccoli.
Jean Prouvé nasce a Parigi nel 1901, all'inizio di un secolo in cui riuscirà ad affermarsi come artigiano, designer, ingegnere, architetto, costruttore. Risalgono agli anni Trenta sia i primi progetti realizzati per Vitra e destinati a passare alla storia, sia i suoi primi elementi architettonici prefabbricati. Saranno loro, soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, a rispondere alle esigenze più urgenti dell’edilizia abitativa, offrendo soluzioni funzionali e a basso costo. La sua è un’“estetica strutturale”, con cui passa dalla creazione di oggetti e accessori semplicissimi a lampade e mobili, fino ai “sistemi edili modulari. In sostanza, qualsiasi cosa che possa essere progettata e fabbricata tramite produzione”.
La prima edizione di Tabouret Métallique risale al 1936. È un pratico sgabello, ma può essere usato anche come side table. La base trapezoidale ricorda un altro grande arredo di Prouvé per Vitra, ovvero il successivo tavolo Trapèze. Ai colori originari – Japanese red, Nero intenso, Blanc Colombe – nell’autunno del 2022 si aggiunge il Bleu Marcoule.
Anche la poltrona Cité risale al 1936, e rientra quindi tra i primi capolavori dell’ingegnere del design. L’ha progettata per le sale dello studentato della Cité Universitaire di Nancy – la città di cui venne eletto sindaco dopo la seconda guerra mondiale. Poi, è finita anche nel soggiorno di casa Prouvé. Si distingue per il comfort dell’ampia seduta e per le cinghie in pelle che fungono da braccioli.
Lampe de Bureau, insieme a Cité, completava l’arredo delle case dello studente della Cité Universitaire a Nancy. È una discreta ma originalissima lampada da scrivania in lamiera di acciaio, a cui si è recentemente aggiunto un nuovo colore rispetto alla prima edizione degli anni Trenta: il menta.
Con il suo carattere sobrio, è perfetta negli ambienti contract e negli uffici moderni ed eleganti. Ma con grande naturalezza riesce a inserirsi anche nelle zone living delle case più accoglienti. Complici, la generosa imbottitura e i braccioli in legno massello con finitura a olio. La poltrona Fauteuil de Salon mette in scena una delle cifre distintive del design di Jean Prouvé, ovvero la sua estetica strutturale.
Compas Direction ci catapulta direttamente nel 1953. Jean Prouvé le dà il nome di uno strumento essenziale in ogni fase di disegno o progettazione: “le compas”, il compasso. È infatti ripreso dalle esili gambe metalliche della scrivania, “elegantemente divaricate”. A dimostrazione di quanto i principi di ingegneria siano importanti nell’approccio strutturale del designer francese. Ancora una volta, l’accostamento tra l’acciaio della struttura e il piano in legno massello oliato crea contrasti affascinanti.
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