La magia di un progetto d’autore, il design sofisticato, la manifattura preziosa sono protagonisti nella casa immaginata con le collezioni Heritage e Gio Ponti di Molteni&C. Un percorso in divenire, di riedizione degli arredi più significativi dei grandi maestri del design del ‘900 per farli rivivere negli interni contemporanei, in cui si integrano con attualità e disinvoltura. Sono collezioni d’elezione per chi possiede la cultura della ricercatezza e desidera, per il proprio spazio, quegli arredi senza tempo in cui il design contemporaneo affonda le sue radici.
La Gio Ponti collection, omaggio all'artista che più ha segnato l'architettura italiana del dopoguerra, racconta la sua genialità intramontabile. Nel contesto più ampio della Heritage collection, affiancano il talento di Gio Ponti illustri progettisti del calibro di Ignazio Gardella, Afra e Tobia Scarpa. Un viaggio straordinario tra i grandi classici firmati Molteni&C, volto a celebrare l'eredità dei grandi maestri e i loro affascinanti contributi alla storia del design.
Iconica ed evocativa, la poltrona Round D.154.5 di Gio Ponti è un progetto manifesto della produzione del designer nella seconda metà del ‘900. Il desiderio di sperimentare forme nuove, materiali e tecniche produttive innovative, ma anche di lasciare il segno nella storia dell’arredo, conduce Ponti a progettare questa collezione di poltrone che ancora oggi, rappresentano la quintessenza della modernità. Agile ed essenziale, priva di braccioli e visivamente leggera, la seduta è resa confortevole da cuscino e schienale imbottiti dalle forme arrotondate e dalle proporzioni generose.
Disegnato da Ignazio Gardella nel 1930, Blevio è un tavolo d’avanguardia: il designer procede per sottrazione, eliminando ogni tipo di decoro e consegnando a questo tavolo, destinato alla sua dimora privata, una nuova forma di bellezza votata all’essenziale. Di grande modernità, il progetto si articola attraverso un piano dalla forma allungata che poggia su due elementi verticali a sezione cilindrica cava: novità assoluta per il tempo. Scultoreo e di carattere, dopo quasi un secolo Blevio conserva intatta la sua bellezza innovativa.
Consolle e scrittoio: D.847.1 è un progetto di Gio Ponti di straordinaria attualità che contiene tutte le caratteristiche che proprio oggi chiediamo a un arredo. L’estetica è curata nei minimi dettagli e si legge nel legno massello lavorato con sapienza artigiana ma anche nelle linee svasate che identificano lo stile del designer e si fanno arrotondate per il frontale del cassetto centrale che completa e rende più funzionale l’insieme. Le proporzioni sono equilibrate e con un ingombro contenuto, si ottiene un desk pratico e prestigioso, da inserire nel proprio angolo ufficio, anche in salotto.
Nel 1986 Afra e Tobia Scarpa disegnano per Molteni&C la collezione di sedute Miss adottando un’estetica pulita, votata alle forme arrotondate e a un saggio abbinamento di materiali. Le gambe anteriori si allungano fino a diventare schienale che, a sua volta, si poggia alle gambe posteriori: il risultato di questa geometria è un effetto di continuità che avvolge il corpo. La seduta può essere intrecciata oppure imbottita per cambiare volto e adattarsi a interni dallo stile diverso.
“Come una grande farfalla posata sulla collina”: con queste parole Gio Ponti descrive il suo progetto per la villa di Caracas dei collezionisti Anala e Armando Planchart a cui lavora tra il 1953 e il 1957. Ed è proprio per questa prestigiosa dimora che Ponti disegna la poltrona D.154.2 in cui pure si legge la leggerezza dinamica del volo di una farfalla. È come un nido, la cui scocca assume un movimento sinuoso e delicato avvolgendo e sostenendo il corpo. Il cuscino centrale, essenziale e morbido, la rende completa e confortevole.
È del tutto particolare la storia della cassettiera MHC.1: si tratta del primo mobile moderno commissionato da Molteni&C e disegnato da Werner Blaser. Nel 1955 vince il primo premio al concorso internazionale di cantù indetto per rilanciare l’immagine produttiva italiana. Nella giuria ci sono anche Gio Ponti, Alvar Aalto (di cui Blaser è allievo) e Finn Juhl, ma nonostante il riconoscimento la cassettiera non viene messa in produzione fino ai giorni nostri. Tratto distintivo della struttura è la giunzione a tripla forcella che al tempo stesso è funzionale e decorativa.
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