Un'icona è per sempre

Ha conquistato le copertine delle riviste di design più prestigiose e occupa un posto d’onore nei più importanti musei del mondo. È Bocca, il divano più anticonvenzionale mai creato e prodotto da Gufram nel 1970, su disegno degli architetti di Studio 65. L’ispirazione è venuta dal Ritratto di Mae West di Dalì, ma anche dalle labbra rosso fuoco delle star di Hollywood. “DNA pop, anima sensuale e provocatoria, stile femminile ed elegante”: Bocca è un’icona intramontabile del design, un oggetto da collezione che ne ha scritto indubbiamente una pagina di storia.

Utrecht di Gerrit Thomas Rietveld per Cassina è “un’icona del movimento neoplastico”, progettata nel 1935 per il grande magazzino Metz&Co di Amsterdam. Dalle linee più che mai attuali e originali, la poltrona dell’architetto olandese inaugura una nuova visione sperimentale del design, orientato alla grande distribuzione e al massimo comfort, e altresì basato sui principi della purezza formale e sull’armonia dei colori puri e della geometria. Un capolavoro che Cassina ha ereditato e di cui, per decenni, ha conservato memoria, forma e materia.

Da oltre cinquant’anni è uno dei simboli del design italiano. Sacco di Gatti, Paolini e Teodoro per Zanotta risale al 1968, quando riempiendo un sacco con pallini di polistirolo si è deciso di mettere in discussione il concetto stesso di “poltrona”. La più libera, la più irriverente, la più informale, la più divertente, la più versatile e la più universale: Sacco è il “di più” di qualsiasi seduta imbottita, che rinuncia a ogni etichetta o forma definita per aspirare a durare per sempre e adattarsi a tutte le posizioni del corpo. Oltre le mode, le età e le stagioni.

La lampada da tavolo Taccia non ha eguali quanto a eleganza, raffinatezza e classe. Achille e Pier Giacomo Castiglioni l'hanno progettata nel 1958 e Flos ha messo a punto il sistema di produzione nel 1962. Con una base in alluminio estruso verniciato che ricorda le colonne doriche e pensata per raffreddare il calore che si sprigiona all’interno, la lampada ha un diffusore in vetro trasparente soffiato, nonostante il progetto originario prevedesse – erroneamente – l’uso di materiali plastici. “Vi devo dire che questa lampada era stata pensata in modo sbagliato, è anche bello dirlo”, Achille Castiglioni.

La parola d’ordine che i designer Michele De Lucchi e Giancarlo Fassina scelgono per Tolomeo di Artemide è “dappertutto”: perché è una lampada pensata per poter stare e funzionare in ogni luogo, che ha il potere di andare dappertutto e di durare per sempre. Un’icona del design della luce lanciata nel 1987 e caratterizzata da una struttura che rimane sempre in equilibrio. “In realtà il meccanismo è nato osservando i pescatori che pescano con la lenza. Mi sembrava intelligente che, con un piccolo braccio di leva e un cavo, si potesse sospendere un’asta alla quale attaccare qualche cosa”, Michele De Lucchi.

Pop-art, ironia e creatività: parole che descrivono alla perfezione l’essenza di Seletti e delle sue creazioni. Come Monkey Lamp, lampada da tavolo o a sospensione diventata uno dei bestseller del brand, che con questo arredo raggiunge l’apice del suo divertissement. Così, piccole scimmie curiose si intrufolano nelle nostre case portando con sé, oltre alla luce, un tocco unico, insolito e originale. Ancor più realistica l’edizione speciale che Seletti ha realizzato per Mohd, nata dalla collaborazione con Marcantonio e dalla sua capacità di combinare alla perfezione arte, design e mondo della natura.

Eames Elephant rientra a pieno titolo tra le icone del design senza tempo. La sua storia inizia nel 1945 e a tesserne la trama ci pensano Charles & Ray Eames per Vitra. Inizialmente realizzato in legno multistrato, il primo prototipo è stato regalato alla figlia di Charles Eames, Lucia, ed è stato prestato al Museum of Modern Art di New York nel 1946. I modelli in plastica e disponibili nei colori più disparati hanno poi inaugurato la produzione in serie. Giocattolo o elemento decorativo: Eames Elephant ha attraversato epoche e generazioni, rimanendo un oggetto prezioso sia per i bambini che per i loro genitori.

Original Ptolomeo è più recente, senza che questo abbia minimamente influito sulla sua essenza iconica e contemporanea. “Improvvisa come un'intuizione”, la libreria self standing ha un solo obiettivo: esaltare il proprio contenuto, i libri, anche a discapito di sé stessa. A mano a mano che i volumi aumentano, la colonna in acciaio e le sue mensole diventano sempre più impercettibili fino a scomparire, dando l’impressione che i libri si sorreggano da soli. Original Ptolomeo nasce nel 2003 dal design di Bruno Rainaldi per Opinion Ciatti e con il suo nome rende omaggio a colui che per primo, nella Storia, si è preso cura dei libri: Tolomeo Sotere, ideatore della Biblioteca di Alessandria d'Egitto.