Futuro, sostenibilità, design. Queste sono le prime tre parole con cui Kartell si racconta nel suo catalogo 2022. Futuro, per la continua spinta a innovare. Sostenibilità, per i progetti che mettono sempre di più al centro il rispetto per l’ambiente. Design, e quindi bellezza, per cui solo da un processo creativo completamente libero possono nascere prodotti unici, inediti.
Tavoli, tavolini, sedute, lampade. Ecco una carrellata dei capolavori Kartell, tra le ultime novità dell’anno e le icone intramontabili. Tutte portano la firma di maestri indiscussi: Antonio Citterio, Philippe Starck, Ferruccio Laviani, Ettore Sottsass.
Bianco, nero, grigio, verde, tortora: si sa, per Kartell i colori non sono mai stati un problema, riuscendo a inserire con estrema naturalezza anche i più audaci negli ambienti più eleganti e minimali. Re-chair è un altro esempio dello stile Kartell: disegnata da Antonio Citterio, segue un design dalle linee squadrate, capaci di conferirle allo stesso tempo leggerezza e solidità. “Re” sta per “recycled”: è realizzata con materiali riciclati e nel pieno rispetto della sostenibilità delle tecnologie produttive.
Masters come “maestri”. Con la sedia che è diventata una delle più indiscusse icone Kartell, Philippe Starck e Eugeni Quitllet hanno voluto omaggiare tre sedie-simbolo, reinterpretate dal loro genio creativo: Series 7™ di Arne Jacobsen, Tulip Armchair di Eero Saarinen ed Eiffel Chair di Charles Eames. Le linee che così si fondono e si intrecciano creano un prodotto unico, originale, come i veri tributi sanno fare.
La famiglia Glossy nasce a quattro mani: quelle di Antonio Citterio e Oliver Löw. Se poi si aggiungono quelle di Kartell che ha dato vita ai loro disegni, fanno sei. Ancora una volta, il desiderio è quello di unire leggerezza e solidità. Alla prima ci pensa la struttura in acciaio del tavolo. Per la seconda, concorrono l’elemento a croce che unisce le gambe e il piano in marmo – quadrato, ovale o tondo – che così viene perfettamente elevato e sorretto.
Il rigore e la geometria lo rendono un arredo di una eleganza rara, che potrebbe inserirsi in ogni ambiente: sia per uso abitativo che per uso Office, sia dentro che fuori casa. Four è di Ferruccio Laviani, che delinea un tavolo con struttura in acciaio verniciato e piano sottile e minimale in laminato antigraffio – ma anche nella ancor più raffinata versione marmo.
“Una lampada semplice, come semplice è il gesto della lettura.” Così Kartell definisce Geen-a. E in effetti si tratta proprio di una lampada da lettura, creata da Ferruccio Laviani e dal suo design immediatamente riconoscibile: semplicità delle linee e forme pulite. Le finiture opache in bianco, nero o mattone corrono dalla base al cappello, passando per lo stelo e per l’impugnatura che permette di spostarla dove si vuole. Se poi si passa alla versione da tavolo, ovvero Mini Geen-a, aumentano la praticità e anche i colori.
Una delle sue caratteristiche è la multifunzionalità, potendo fungere sia da sgabello che da side table. Ma non solo. Infatti, Pilastro di Ettore Sottsass fa parte della collezione “Kartell goes Sottsass – A Tribute to Memphis”. L’omaggio va al movimento fondato dallo stesso designer nel 1980. Uno stile nuovo che mette insieme kitsch ed eleganza, gioca con l’assurdo e con le forme irrazionali. Nobilita i laminati plastici dando l’impressione di somigliare ai materiali più pregiati. Ma soprattutto è un inno al piacere, dentro il “linguaggio razionale della produzione industriale”.
Philippe Starck e Sergio Schito creano Cara, una poltroncina che combina il rigore delle linee – tipico di uno stile classico – con i materiali innovativi e le finiture lucide e ultramoderne tipiche di Kartell. Per Starck è la rappresentazione dell’eleganza del minimo: “Quando pensiamo a una poltrona, pensiamo sempre al di più, al più grande, al più tutto. Al contrario, Cara dimostra che meno facciamo meno abbiamo, e meglio stiamo.”
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