In occasione della Milano Design Week 2025, Tacchini inaugura il suo nuovo showroom in Largo Treves 5, all’interno di un affascinante appartamento milanese d’inizio Novecento. Un luogo dal carattere intimo e senza tempo, concepito per raccontare la visione dell’abitare secondo Tacchini: un’estetica colta, lontana dalle mode passeggere, che celebra l’essenza autentica dello spazio domestico.
Ogni ambiente diventa così palcoscenico di una narrazione fatta di materia, forma e memoria, in perfetta sintonia con l’identità raffinata e sensibile del brand. Una nuova casa dove scopriamo le novità della collezione, design inediti e riedizioni di progetti storici.
Bread & Butter è la nuova collezione firmata da Faye Toogood: un progetto poetico e viscerale che nasce dal gesto quotidiano più semplice e rituale — impastare il pane.
“Ogni mattina, impasto, faccio lievitare e inforno una pagnotta. È la mia meditazione, il mio momento presente”, racconta la designer.
Ed è proprio da quel gesto lento, ripetuto e tangibile che prende forma una collezione che trasforma la materia in memoria, e il comfort in linguaggio visionario.
Al centro del progetto, il Butter Sofa: un sistema modulare di sedute morbide e generose, pensato come un impasto da modellare, da vivere in un comfort totale. Le curve sono avvolgenti, la componibilità lascia spazio alla libertà. Accanto, i Bread Side Table, in versione alta e bassa, e la Console Bread, scolpiti in frassino tinto con intarsi in acero, reinterpretano la solidità archetipica del pane tagliato a fette, impilato, stratificato.
La collezione è un perfetto esempio della poetica di Toogood: materica, affettiva e radicalmente contemporanea. Oggetti che non cercano l’effetto, ma raccontano l’intimità dell’abitare quotidiano con un gesto autentico e sensibile, dove ogni curva, ogni superficie, ogni venatura evoca il calore del “fatto a mano”.
A confermare la visione della casa come rifugio intimo e autentico, dove il comfort diventa un’esperienza personale e senza limiti, Tacchini presenta nuove riedizioni di pezzi iconici della propria collezione.
A tre anni dalla sua riedizione, Tacchini amplia l’orizzonte progettuale del divano Le Mura con una versione XL, evoluzione naturale del celebre sistema modulare firmato nel 1972 da Mario Bellini, che si presenta come una dichiarazione ancora più potente di libertà compositiva e spirito radicale.
Le Mura XL si distingue per una seduta più profonda e per l’aggiunta di soffici cuscini mobili, che invitano a vivere il divano con un’attitudine più informale e conviviale. Un progetto che diventa isola domestica, perfetta per accogliere momenti di relax in compagnia, ma sempre con quella raffinata matericità che caratterizza lo stile Tacchini.
Accanto all’aggiornamento delle proporzioni, nuovi moduli — angolari e chaise longue — amplificano la versatilità strutturale del sistema, rendendo possibile una quasi infinita varietà di configurazioni.
Parte della famiglia Roma – la collezione di divani disegnata da Jonas Wagell e ispirata al segno morbido e accogliente di una curva a emiciclo – la nuova versione Roma Nuvola lineare reinterpreta il classico con una sensibilità ancora più versatile. A due anni dal lancio del modello con chaise longue, la collezione si amplia con una proposta più compatta, pensata per rispondere alle esigenze dello spazio contemporaneo senza rinunciare al comfort distintivo della serie.
A completare l’universo del living Tacchini, due progetti di tavolini distanti nel tempo ma affini per spirito progettuale raccontano due visioni complementari dell’abitare contemporaneo.
Da un lato, Tako di Cini Boeri, rieditato nella sua essenza originaria, incarna un design etico e funzionale, nato negli anni ’70 per incoraggiare la libertà d’uso e l’autonomia quotidiana. Con il suo piano basso e generoso, sostenuto da gambe in acciaio cromato, Tako è una presenza silenziosa che invita alla convivialità rilassata e informale, ispirata alle pratiche orientali e pensata per accompagnare la vita domestica senza imporsi.
Rieditato oggi da Tacchini nella versione originale con piano in legno laccato bianco e in una nuova variante in marmo ceppo cremo — materiale simbolo dell’architettura milanese — Tako torna a raccontare, con la sua presenza discreta, l’attualità del pensiero di Cini Boeri e il valore di un design capace di suggerire nuovi modi di vivere la casa.
Dall’altro, la nuova collezione Gian & Pan, firmata Studiopepe, si distingue per un approccio più espressivo e scultoreo. Ispirati all’architettura razionalista di Lina Bo Bardi, questi tavolini celebrano la combinazione audace di materiali e colori. Le gambe in cemento lucido, disponibili in tre tonalità, dialogano con i top irregolari in tre varianti di marmo, dando vita a composizioni libere, dinamiche e visivamente sorprendenti.
Frutto della consolidata collaborazione con Roberto Sironi, Torso incarna un approccio progettuale che affonda le radici nella ricerca materica e formale, dando vita a sculture d’arredo funzionali e profondamente evocative. Realizzato in fusione di alluminio lucido, il side table nasce da un modello in argilla modellato a mano dallo stesso Sironi. La superficie specchiante amplifica la luce, riflettendola e diffondendola nello spazio, fino a creare l’illusione di un oggetto sospeso, quasi immateriale.
Torso, prodotto in edizione limitata di 100 pezzi, arricchisce il racconto Tacchini con una proposta dalla forte identità artistica.
Torii, il nuovo tavolo da pranzo disegnato da Studiopepe, prosegue e amplia la poetica visiva già esplorata con la consolle omonima, portando nel dining la forza simbolica e architettonica dei tradizionali portali giapponesi. Come un rito di passaggio tra mondi, Torii trasforma la sala da pranzo in uno spazio carico di significato, dove forma, funzione e memoria culturale si fondono in un gesto essenziale ma solenne.
Come nella consolle Torii Love, proposta ora anche nelle nuove tonalità cioccolato e cipria, il tavolo trasmette una fisicità elegante e totemica, in cui la semplicità delle forme si carica di evocazioni culturali e qualità sensoriale.
Tacchini arricchisce la propria collezione con due nuove sedute d’eccezione, simbolo di una doppia traiettoria progettuale: da un lato la visione contemporanea e raffinata di Michael Anastassiades, dall’altro il recupero colto e materico di un capolavoro storico firmato Afra e Tobia Scarpa.
Klotski, disegnata da Anastassiades, è una sedia che incarna il senso della semplicità come forma di eleganza assoluta. Il nome, ispirato a un puzzle scorrevole di blocchi di legno, suggerisce la logica compositiva che sta alla base del progetto: un gioco raffinato di incastri e geometrie. Lo schienale, apparentemente sospeso e leggermente inclinato, sembra librarsi dal punto in cui terminano i braccioli, mentre la cornice sottile in legno racchiude una seduta imbottita che bilancia comfort e rigore visivo.
Africa di Afra e Tobia Scarpa è una scultura funzionale, una sintesi armoniosa tra artigianato e architettura, dove la lavorazione del legno esprime il massimo della sua potenza costruttiva. Realizzata in massello di noce canaletto, con seduta rivestita in pelle o tessuto, questa sedia si distingue per lo schienale lavorato a mano, diviso in due parti speculari che rivelano strati e cromatismi materici attraverso raffinate tecniche di sgrossatura e levigatura. La fenditura centrale tra schienale e gambe posteriori non solo garantisce elasticità e comfort, ma conferisce al progetto una presenza importante, profondamente evocativa.
Completano la collezione 2025 di Tacchini una serie di oggetti e complementi che amplificano la dimensione sensoriale dello spazio, trasformando superfici, riflessi e luce in strumenti narrativi, come un caleidoscopio di percezioni e ricordi.
Nasce da questa visione poetica la prima collaborazione con Objects of Common Interest, lo studio fondato da Eleni Petaloti e Leonidas Trampoukis, che firma i suggestivi Tact & Trace mirrors e Refract vases. Gli specchi Tact & Trace si rifanno all'immagine intima di un cristallo di famiglia, reinterpretata in chiave contemporanea, mentre i vasi Refract, ottenuti riutilizzando la resina degli specchi, approfondiscono l’approccio attraverso nuove scale, volumi e cromatismi, in un progetto che coniuga poesia formale e attenzione sostenibile.
Ispirati alla fugacità della memoria e alla magia dei giochi ottici, questi oggetti sono realizzati in resina colorata e semitrasparente, materiale che — grazie a tagli prismatici e riflessioni dinamiche — crea un dialogo vibrante tra luce, forma e superficie.
A questo racconto si unisce anche Andrea, lampada da parete decorativa e funzionale che prosegue il percorso di Tacchini nell’illuminazione. Ispirata al linguaggio strutturale di Donald Judd e al fascino visionario dei viaggi nello spazio, Andrea è un portale luminoso retro-futurista, realizzato in acciaio con rivestimento PVD argento. La sua forma scultorea e riflettente diffonde un bagliore etereo e immersivo, capace di trasformare l’ambiente in un paesaggio luminoso denso di atmosfera.
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