Il design del 2022 è “organic”. Lo dimostrano gli arredi che nel corso dell'anno hanno messo in scena il recuperato rapporto con la natura e le sue forze.
Ne sono nati oggetti dalle forme scultoree, le linee morbide e materiali, che provocano esperienze tattili e tanto più suggestive quanto più coinvolgono un altro senso: la vista. Come le acque dei fiumi o i corpi celesti, questi arredi aspirano a trasmettere una sensazione di estrema leggerezza, come se galleggiassero o fluttuassero nell’aria.
Le geometrie organiche della collezione di tavolini Ghia – disegnata dallo Studio Altherr Désile Park per Arper – danno vita a suggestivi arcipelaghi fatti di linee morbide e materiali tattili. Le sensazioni che infondono sono di quiete e armonia.
Sempre per Arper, Doshi Levien firma il divano Shaal, “morbido come un cesto pieno di cuscini”. L’intento di Nipa Doshi e Jonathan Levien era quello di rispettare la levità tipica di Arper, creando un arredo strutturato ma al tempo stesso leggero, quasi “galleggiasse o scivolasse sul pavimento” come l’acqua nel corso di un fiume. È proprio il dualismo l’essenza intrinseca di Shaal: “su misura ma soffice, generoso ma leggero, stabile ma adattabile, sostenibile ma prezioso”.
Comfort, arte moderna e carattere progressista. In una sola parola, tutto questo è Moon, la poltrona disegnata da Patrick Norguet per Artifort. Come il satellite di cui porta il nome, non può non catturare tutti gli sguardi in una stanza. La sua caratteristica principale, ancora una volta, è la resistenza alla forza di gravità, per cui sembra levitare più che appoggiarsi a terra. Con un design delicato e rilassante, mantiene la sua promessa del massimo livello di comfort e relax.
Linee fluide e schienale aperto: la silhouette di Suit è fatta per seguire le forme organiche dei corpi che vi si siedono. Li veste come un elegante abito su misura che avvolge e abbraccia. Concede anche, a chi la indossa, di sentirsi estremamente comodi e a proprio agio. Design di Monica Förster per Artifort.
Contro ogni convenzione, Raw Color inventa un nuovo modo di concepire la convivialità e il riposo. “Perché una seduta non può diventare opera d’arte quando non viene usata?” Perché un oggetto di uso quotidiano non può essere allo stesso tempo una scultura? Così nascono Link e Loop di Sancal, due divani dall’approccio libero, addirittura anarchico. E divertito, perché giocano con forme sinuose e colori gioiosi.
Da dove la si guardi, la raffinatezza di Yoshida Lounge Chair di Secolo è sempre la stessa. Dal fronte: due cuscini oversize che sembrano fluttuare e rimanere in equilibrio benché non siano visibili i loro supporti. Dal retro: una lastra di legno massello che funge da base e schienale. L’effetto è naturale e di estrema eleganza.
“Forme che si perdono nel tempo, modellate dall’erosione del vento, del sole e della pioggia, diventano sculture che sembrano quasi emergere dal suolo.” L’organic design di Dolmen – Noé Duchaufour-Lawrance per Tacchini – non avrebbe bisogno di altre parole per essere spiegato. Si tratta di una serie di tavoli realizzati in marmo, in particolare Breccia Bresciana o Fior di Pesco Carsico, che mettono in scena le forze imponenti della natura.
Dentro racchiude una sfera di luce che assomiglia a una perla. Fuori, l’avvolge una conchiglia in ceramica, con una lavorazione grezza che esalta ancora di più la matericità della lampada. Le forme organiche di Sophia, disegnata dal genio creativo di Studiopepe per Tacchini, si spingono talmente oltre da azzerare la distanza tra artificio e natura.
Dal design di Luca Nichetto nasce un vero Wittmann: Paradise Bird Sofa sorprende per le linee insolite, la nobile eleganza e la comodità senza pari. Manifesta anche “un’attitudine alla vita, l’emozione di far interagire libertà e rifugio, apertura e rassicurazione”.
Quando la geometria rigorosa delle gambe incontra la morbidezza e la rotondità dello schienale, ecco che nasce Wabi, il letto di Alain Gilles per Saba. A sorprendere è l’effetto di questo incontro: l’armonia, la bellezza di qualcosa che nasce dall’intuito e dalla spontaneità. Quasi rischiando una naturale imperfezione. O, forse, sperando proprio di esserne travolti.
Le sue linee curve e le forme avvolgenti delle cuscinature, di nuovo, richiamano i corsi d’acqua o i sentieri di montagna. Cosy Curve è disegnato da Francesco Rota per Mdf Italia, con il desiderio di trasferire dentro casa il ricordo della natura e di tutto quello che porta con sé: libertà, accoglienza, piacere.
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