Come un teatro in cui va in scena il vissuto quotidiano, la casa è il palcoscenico dove ogni oggetto interpreta un ruolo per chi la abita, testimone del passato o portale verso il futuro, raccontando la propria storia: il progetto da cui nasce, la materia, la maestria artigianale che li ha plasmati. Narrazioni che si intrecciano nell’armonia dell'ambiente che prende forma anche in base ai nostri ricordi.
In occasione della Milan Design Week, Tacchini rivela la sua storia in uno spazio in cui i protagonisti sono i nuovi design, le riedizioni di classici firmati Joe Colombo e Gianfranco Frattini e progetti inediti di designer internazionali come Faye Toogood e Michael Anastassiades.
Dalla prima collaborazione con la designer Faye Toogood nasce la collezione Cosmic: arredi scultorei dalle forme ellittiche che ridefiniscono l’arte dell’arredo.
“I’m inviting you to crash land on these padded piles. To crunch and crinkle the glowing quilted lights. Run your hands over the table’s lacquered top and leather legs…” _Faye Toogood
Al centro della collezione Cosmic, il divano Solar appare come una serie di cuscini impilati, avvolti in un tessuto grinzoso, caratterizzandosi per un’eleganza informale e un comfort senza pari.
Accanto al divano, il coffee table e la scrivania Orbit, Astral, le lampade Lunar e lo specchio Stellar definiscono un ambiente dai confini soft. Ogni elemento evoca nella forma e nei materiali il processo creativo tattile ed emotivo della designer.
Dal progetto di Joe Colombo del 1967, Additional System è una collezione di sedute riproposta oggi da Tacchini in modo fedele all’originale. Poltrona, pouf e daybed si caratterizzano per una serie di moduli di sei diverse dimensioni - ispirati agli studi ergonomici degli anni ’60- che variamente disposte danno vita a configurazioni sempre originali.
Clockwise di Michael Anastassiades è un’opera dal design monumentale e understated allo stesso tempo. La pulizia delle linee e il suo appeal geometrico trova nella particolare disposizione delle gambe la sua cifra stilistica, una composizione ritmata che segue un movimento fluido, quasi a suggerire inaspettati momenti di convivialità attorno al tavolo.
Con la sedia Paola, dal progetto storico di Vico Magistretti, Tacchini aggiunge un nuovo pezzo nella collezione dei classici del design. Una riedizione in legno di frassino con sedile imbottito che esprime la dicotomia tipica dei lavori di Magistretti: solida e formale, ma impilabile e leggera per essere facilmente spostata.
Proseguendo la collaborazione con l’Archivio Gianfranco Frattini, Tacchini presenta una nuova riedizione di un progetto storico del designer. La serie 500 apre un nuovo capitolo della storia di Tacchini: i mobili contenitori. Elementi tradizionali, oggetti della memoria che richiamano nei materiali e nelle forme archetipiche il calore di casa.
Roberto Sironi firma per Tacchini due tavolini in cui la materia è protagonista con risvolti solo apparentemente diversi. In Brut il cemento prende il sopravvento creando forme spontanee e informali per un design dal carattere brutalista.
Allo stesso modo nel tavolino Cassero il cemento ha un ruolo centrale, connotando il design architettonico a blocco con una superficie irregolare che imita il legno dei casseri -la cassaforma di legno usata in edilizia. Un elemento dall’eleganza essenziale e rigorosa che porta un distintivo segno architettonico nel living.
La collezione 2024 di Tacchini si completa con novità di illuminazione e complementi che esprimono un mood di ricercatezza e esclusività.
Umberto Bellardi Ricci progetta per Tacchini due lampade dal segno minimal e al contempo decorative. Doric è un’applique da parete che richiama la decorazione a spirale delle colonne doriche della Grecia classica , proposta in un materiale metallico verniciato. Una forma semplice ma di grande impatto che vista lateralmente con il suo particolare effetto di luce dà l’impressione che la lampada si avvolga su sé stessa.
Il design di Ancora riprende lo stesso profilo in lamiera di metallo a spirale, dove la superficie riflettente aggiunge un interessante effetto di luce. Un elemento che si presenta come una inedita rivisitazione della luce scultorea.
La creazione luminosa di Jean-Pierre Garrault/Henri Delord è una riedizione della lampada concepita dai designer dopo un viaggio in Giappone. Dalla suggestione della luna piena sorta sopra la cima della montagna, una lampada con grandi sfere luminose che si elevano verso il cielo. Oggi Dana viene ripresentata in una versione terra soffitto.
Le nuove collezioni Leise e Jacob di Salem van der Swaagh, invitano a ricche esperienze tattili e visive. Un’opera tessile che unisce il fascino del grezzo all’ordine della lavorazione tessile in un design dall’estetica contrastata, originale e armoniosa.
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